Per giungere ad Amaseno:
Sulla S.S.156 dei Monti Lepini (provenendo da Latina), qualche chilometro dopo Priverno si incontra il bivio per Amaseno.
Ad Amaseno, giunti a ridosso del centro del paese, si svolta a destra dopo un grosso slargo (di domenica c’è il mercato). Dopo un po’, ad un incrocio si gira a destra seguendo l’indicazione per Monte Rotondo. Ad un bivio, con l’indicazione per Celma, occorre proseguire sulla destra per poi svoltare immediatamente a sinistra al bivio successivo.
Percorso qualche chilometro, seguendo la strada in salita, si arriva ad un bivio con un’indicazione da cui svoltrete a sinistra per Monte Rotondo. La strada, giunta a ridosso delle montagne, comincia a salire decisamente per raggiungere in piccolo abitato, qui, in corrispondenza di un tornante verso sinistra, parcheggia.
A destra del tornante inizia il sentiero indicato con il n°35 sopra una grossa roccia. Dopo pochi metri, scavalcate tranquillamente il filo spinato (messo lì solo per non far transitare gli animali sulla strada) e proseguite salendo lungo la stradina che si restringerà progressivamente fino a diventare un sentiero.
I segni bianco-rossi sono sempre evidenti e facili da seguire. A un certo punto il sentiero devia verso destra all’altezza di un’evidente indicazione su una roccia, per poi inoltrarsi poco dopo all’interno del bosco.
Più avanti, usciti dal bosco, arriverete ad una radura con dei curiosi massi che sembrano avere forme geometriche. Nella radura c’è anche una piccola capanna e una caratteristica cisterna per l’acqua.
Il sentiero prosegue addentrandosi nuovamente nel bosco, per poi uscirne di nuovo in corrispondenza della Sella Palombi (quota 723 s.l.m., vicino ad un traliccio dell’Enel), da dove il panorama si allarga verso il mare, le isole Pontine, e il sottostante lago di Fondi.
Si prosegue in salita sulla sinistra verso la cima, incontrando quasi subito un altro tratto di bosco (andando dritti oltre il traliccio invece, si incontra un altro sentiero segnato che più avanti si biforca scendendo, rispettivamente, verso Monte San Biagio e Sonnino).
Quando la vegetazione comincia a farsi meno fitta, si esce definitivamente dal bosco e si prosegue raggiungendo la cima del Monte delle Fate (1090 metri s.l.m.). Molto caratteristico l’ultimo tratto del percorso, con dei vasti prati di salvia che coprono la parte sommitale della vetta.
Dalla vetta la visuale si allarga a 360°, oltre che verso il mare, il promontorio del Circeo e il lago di Fondi, anche verso i vicini monti Lepini ed Aurunci, e sulla sottostante valle.
Dalla cima sono ben evidenti gli altri sentieri che portano sul monte, uno dei quali è l’alta via degli Ausoni-Aurunci. Per scendere, è conveniente percorrere il sentiero che avete fatto all’andata. Volendo si può scendere in modo più diretto, seguendo intuitivamente la direzione verso la vallata da cui siete venuti anche se, mancando il sentiero, può essere sconveniente a causa della vegetazione.
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