Segni: standard bianco-rossi (percorso indicato come n°302-303-305), oltre a segni solo rossi all’andata ed azzurri al ritorno.
Da Roma si prende la S.S.5 Tiburtina in direzione di Tivoli. Prima di Tivoli si prende la S.S.636 verso Palombara Sabina, per poi girare a destra al bivio per Marcellina. Ci si ritrova poco dopo al centro del paese e lo si attraversa seguendo la direzione per S.Polo dei Cavalieri. Appena usciti da Marcellina, immediatamente dopo aver oltrepassato un “Centro visita” del Parco dei Lucretili che si trova a destra lungo la strada, si svolta a sinistra in salita per una strada asfaltata indicata con un cartello di “strada senza uscita”. Si sale percorrendo alcuni tornanti fino a Prato Favale dove la strada termina. Qui si parcheggia.
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Il bosco alle pendici del Monte Gennaro | Il percorso, contrassegnato con i segni bianco-rossi 302-303-305, inizia a sinistra di una tabella del Parco (830m). Dopo circa 20 minuti comincia il tratto ombreggiato (881m) entrando nel bosco e seguendo il letto di un torrentello asciutto. Il percorso può essere a tratti scomodo per via del fondo sassoso. In un’ora circa si arriva al termine del canalone e del bosco, uscendo allo scoperto in un immenso prato (il Pratone, 1020m) dal quale si scorge subito, sulla sinistra, la vetta del Gennaro con la croce sulla cima spoglia. Poco più avanti, all’altezza di una casetta-rifugio sulla destra, si svolta a sinistra in direzione della vetta (andando invece dritti, e poi piegando leggermente a destra, si può seguire il sentiero segnato per la Fonte di Campitello). Il nostro percorso segue il muretto all’inizio, poi devia un po’ a destra verso la vetta (il successivo segno bianco-rosso si trova su una roccia in lontananza). Poco prima delle pendici, al termine del prato, si incrocia e si scavalca un muretto, per poi deviare leggermente a sinistra per seguire i segni (altri segni portano più verso destra e terminano ad un grosso albero con il tronco cavo). Si prosegue con un primo tratto in leggera salita nel bosco, per poi piegare prima a destra, poi a sinistra, affrontando infine il tratto finale scoperto che con una serie di ripide svolte porta alla vetta (1271m).
Il panorama dalla vetta è a 360 gradi, eccetto in direzione del Monte Pellecchia, più alto del Gennaro, a poca distanza. Evidentissimo il Monte Soratte, Roma nella sua interezza (visibili la cupola di San Pietro e le anse del Tevere nelle giornate più limpide) e, seguendo la linea della costa, i Castelli Romani, le tre isole Pontine più vicine (Ponza, Zannone e Palmarola) e il Monte Circeo, oltre al resto della catena dei Lucretili.
Al ritorno si può scegliere di completare un anello effettuando un’interessante deviazione che si ricongiunge al Pratone attraverso un altro percorso. Per far ciò, scendendo dalla vetta occorre piegare quasi subito verso destra seguendo i segni azzurri che si aggiungono a quelli bianco-rossi. Continuando a scendere fino ad uscire dalla bassa boscaglia, la visuale si apre con una parete rocciosa di fronte a noi, il M.Gennaro sulla destra, e in mezzo un magnifico scorcio sul mare. | |
"Il Pratone" visto dalla vetta del Monte Gennaro | Si incontra subito una deviazione (1021m) che scende verso destra a Marcellina lungo il famoso percorso della Scarpellata, mentre il nostro sentiero prosegue verso sinistra in direzione del prato. Subito dopo si devia decisamente verso sinistra e si sale leggermente per un breve tratto fino a ritrovarsi sul Pratone. Si prosegue dritti attraversandolo interamente e ammirando il M.Pellecchia davanti a noi e il M.Gennaro a sinistra. Al termine del prato si scavalca un muretto, si devia a destra e ci si ricongiunge con il sentiero dell’andata rientrando nel bosco e seguendo il percorso lungo il torrentello asciutto.
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